Gianni Aricò, architetto, scultore e medaglista, vive e
lavora a Venezia.
Ha realizzato numerose opere pubbliche tra le quali i tre portali per il Teatro Comunale Carlo Goldoni di Venezia in bronzo (1979), la Fontana di Mestre (1986), in 14 statue di bronzo a grandezza naturale, il Monumento del Piave a Pederobba dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale in venti sculture in bronzo, il Monumento a Cristoforo Colombo per il quinto centenario della scoperta dell’America, collocato nel 1992 all’Intrepid Sea, Air, Space Museum a Miami. Nel 200 realizza per la città di Vienna il Monumento in marmo di Carrara dedicato ad Antonio Vivaldi. Nel 2006 replica l’opera in bronzo che verrà posta all’ingresso del porto di Venezia. La Fondazione San Servolo nel 2005 gli commissiona un monumento per il Museo della pazzia. Ispiratosi al mito di Niobe, Aricò mette in essere una forma altamente drammatica, rappresentando in Latona l’immagine della furia della pazzia. L’opera è stata esposta a Siena nel contesto della mostra Arte, genio, follia. Il giorno e la notte dell’artista. Nel marzo 2009 inaugura a Venezia-Mestre un’opera in bronzo dedicata alla famiglia. Aricò vanta una nutrita produzione di argomento religioso: ha operato inserimenti architettonico-artistici in varie chiese italiane con gruppi scultorei, amboni, portali e vetrate. Tra questi l’altorilievo absidale della chiesa di San Marco a Mestre (1969) la Preghiera nella chiesa di Santa Maria del Giglio in Venezia (1974), le opere eseguite per la chiesa di San Giovanni Battista a Cannigione – Costa Smeralda nel 1983. Alla realizzazione di grandi gruppi scultorei accosta la produzione di medaglie e di opere pittoriche. I suoi lavori sono stati esposti a Venezia, Cortina d’Ampezzo, Bari , Oxford, Parigi, Bruxelles, Mannheim, Varsavia, Lugano, Atlanta, New York, Tokyo, Milano, Siena. |